Day 6 (Martedi 9)

Da Flagstaff a Blythe

Oggi giornata di trasferimento, senza niente di particolare da vedere, se non gli straordinari panorami dell'Arizona.
La giornata inizia però in modo complicato, in quanto diluvia. D'altra parte era atteso!
Se però questo doveva essere il battesimo della pioggia del nostro viaggio, diciamo che è stata anche la cresima e la prima comunione! Usciamo a piedi per andare a fare colazione, dato che il nostro fantastico lodge non offre praticamente nulla. Arriviamo ad una Roastery dove c'è un buon profumo di caffè. Peccato che non ci fila nessuno. Ci sono due ragazzetti che si danno molto da fare a fare non so cosa, ed un altro che serve al bancone. Noi ci sediamo all'unico tavolo presente nel locale, ma non riusciamo ad attirare l'attenzione di nessuno. Probabilmente siamo un po' fuori dai loro schemi abituali. Dopo dieci minuti ci alziamo e ce ne andiamo.

La Roastery dove non ci cagano!
La Roastery dove non ci cagano!

Avanti 100 m c'è un altro locale, decisamente più consono. Solo che il caffè non doveva essere molto buono perchè Uccio non l'ha digerito bene!

Qui la colazione è OK!
Qui la colazione è OK!

Nel frattempo la gentilissima signorina che ci serve ci annuncia, quasi divertita, che fuori nevica. Cosa??? Esatto, nevica! Ci sono 2 gradi e nevica. A maggio!
E pensare che ieri un tizio ce l'aveva preannunciato e noi l'avevamo preso per matto!

Nevica per davvero!
Nevica per davvero!

La tipa però ci rassicura sul fatto che la strada che dobbiamo fare noi scende velocemente di quota, e quindi dovrebbe smettere presto. Speriamo!
Torniamo al lodge, puliamo le moto dalla neve (sic!), carichiamo le borse e ci muoviamo. Per fortuna ha già smesso con la neve e piove solo. Solo!
Prima di partire passiamo un attimo all'EagleRider locale per un piccolo adeguamento del nostro abbigliamento. Michele prende un casco nuovo con la visiera, G gli occhialoni e io cambio la visiera del casco, che quella che ho preso a Las Vegas ahimè è un po' difettosa.
Partiamo che sono le 10 passate.
In effetti la tipa della colazione aveva ragione; la strada scende e la temperatura pian piano sale, dai 2 fino ai 12 gradi circa. E dopo una trentina di km non piove già più. Alla fine non è andata nemmeno troppo male, rispetto alle previsioni iniziali.
Certo che in 3 giorni non è male una escursione termica dai 45 della Death Valley ai 2 gradi di Flagstaff!
Le condizioni meteo ci fanno godere poco il panorama, che come sempre non è niente male. I primi cento km sono tutti in mezzo a boschi; attraversiamo prima la Coconino National Forest e poi la Prescott National Forest, nomi che non ci dicono assolutamente nulla ma che meritano la citazione. Spazi aperti all'infinito; in 400 km avremo incrociato si e no una decina di centri abitati. Pranziamo a Wickenburg, e per l'occasione vinciamo un terribile panino da Taco Bell. Terribile per i miei gusti, ovviamente, ma mi sembrava che anche gli altri non fossero proprio entusiasti!
Poco prima di arrivare a destinazione rientriamo in California. Devo dire che l'Arizona mi è piaciuta veramente tantissimo. Da ritornarci!

On the road
On the road
Cactus dell'Arizona
Cactus dell'Arizona

Fortunatamente non piove più fino a Blythe, la nostra meta di oggi. Alloggiamo in un altro Best Western, che sembra anche un po' meglio dei precedenti. Per una volta riusciamo ad avere un paio d'ore di riposo, nonostante le proteste di G che vorrebbe andare a cercare la downtown anche qui!

Il Best Western a Blythe
Il Best Western a Blythe

Ceniamo al Rebel BBQ proprio vicino all'albergo, un posto che la tipa della reception ci ha detto essere "very very good". Bene! In realtà il posto è di una tristezza infinita, e la cameriera una delle più antipatiche di sempre. G non ha nemmeno voluto sapere il nome! Per dire, una che ha risposto "quanti ne vuoi?" alla domanda "avete degli stuzzicadenti?", arrivando poi con uno strano marchingegno che ne rilasciava uno ad uno. No comment!
Ci consoliamo con un delizioso caffè alla cannella da Starbucks, e poi questa sera ci ritiriamo presto, che domani sarà un'altra giornata dai molti km.

PS: G mi ricorda che la cameriera di ieri sera si chiamava Esperance. Solo G se lo poteva ricordare!