Day 3 (Sabato 6)

Da Las Vegas a Page

Oggi giornata fantastica, nonostante un piccolo contrattempo finale.
Colazione allo Starbucks dell'albergo, e quindi meta da EagleRider. Ovviamente di Electra Glide disponibili per sostituire le nostre moto non ne hanno, o almeno dicono di non averne. Ma non ci avrei scommesso nulla.
Cogliamo però l'occasione per fare revisionare le nostre, che qualche magagna ce l'hanno: quella di Max ha il blocco della frizione che si sta svitando, a quella di Uccio va controllato il bloccasterzo, quella di G ha una freccia fulminata e quella di Michele va controllata perchè ieri si era accesa una inquietante spia rossa, che però alla fine per fortuna non era nulla di che.

EagleRider Las Vegas
EagleRider Las Vegas

Nel frattempo io e Uccio cogliamo l'occasione per comprarci due bellissimi caschi nuovi. Anche perchè quelli presi a noleggio lasciano proprio a desiderare.

Belli vero!
Belli vero!

Usciamo che sono già le 10:45; piuttosto tardi, considerando che oggi ci aspetta una tappa di ben 300 miglia! E ci sono già 28 gradi.
Le prime cento sono di autostrada, che però consente addirittura le 75 mph, cosa che si vede poche volte qui negli States. Addirittura 110 all'ora, in termini nostrani. La parte bella del percorso però inizia dopo. Attraversiamo per un tratto lo Utah per poi entrare in Arizona. Ma il percorso nello Utah è memorabile, in quanto attraversiamo lo Zion National Park, che è una vera e propria meraviglia. Avevamo già fatto questa strada nel tour del 2014, ma rifarla ne valeva assolutamente la pena, e vale tutti i 25 dollari a moto necessari per il transito.

Zion National Park
Zion National Park
Zion National Park
Zion National Park

La strada continua ad essere molto bella anche dopo, dato che lo scenario di montagne rosse prosegue. Decidiamo poi di allungare un po' il tragitto, che oggi già non era breve, per fare un'altra strada famosa per i suoi panorami, la 89A. E la decisione direi che è stata azzeccata; penso che si tratti di una delle più belle strade che io abbia mai fatto in sella ad una moto (e non solo!).
Si inizia con un percorso di montagna che attraversa la Kaibab National Forest, arrivando a circa 2300 metri e con la temperatura che scende sui 20 gradi. Quasi freschino!

Kaibab National Forest
Kaibab National Forest

Si esce poi dalla foresta e si entra in uno scenario che sembra disegnato a mano: una vallata verde, un altopiano sui 1500 metri, circondato da pareti di montagne rosse, lungo la quale proseguiamo per circa un'ottantina di km, incrociando in tutto si e no una decina di macchine. Davvero una meraviglia della natura!

Route "89A" photogallery

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Si fanno ovviamente numerose soste per le foto, ed il tempo avanza. Tra l'altro nello Utah avevamo scoperto con orrore che cambiava il fuso orario e che quindi perdevamo un'ora; poi però per fortuna l'abbiamo anche recuperata, perché in Arizona non adottano l'ora legale, e quindi in pratica si ritorna alla stessa ora di prima. Meno male, che già così facciamo tardi.
Facciamo comunque in tempo a fare un'altra sosta al Marble Canyon. Anche questa direi che valeva assolutamente la pena.

Marble Canyon photogallery

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    Marble Canyon 20170506 USA2017 G113

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Quasi arrivati a Page avremmo l'ultimo punto panoramico, ma ci dobbiamo rinunciare perchè ormai il sole è tramontato. Pazienza, siamo quasi arrivati alla nostra meta, dopo oltre 500 km di viaggio. Non ci resta che impostare sul navigatore l'indirizzo del nostro albergo, che con l'efficienza che mi contraddistingue avevo registrato negli appunti del viaggio. Si tratta del Lake Powell Resort, situato sulla sponda del lago omonimo, circa 10 miglia oltre Page. Arriviamo che è praticamente già buio. Il saggio Uccio dice "andiamo a chiedere prima di scaricare le moto", ma io gli rispondo "ma no che è già tardi, scarichiamo addirittura che così non ci pensiamo più!". Entro con le borse, vado alla reception a reclamare le nostre stanze, che però pare non risultino. Impossibile, dico io, vuoi che Uccio si sia sbagliato a prenotare! Intanto che discuto con la gentilissima signorina della reception arriva il buon G con il foglio stampato della prenotazione, il quale con voce perplita, ossia un po' perplessa e un po' contrita, mi dice "ma perchè qui c'è scritto che alloggiamo al Best Western? Gulp! Brivido lungo la schiena...
In pratica nei miei fantastici appunti di viaggio era rimasto segnato l'albergo che avevamo ipotizzato all'inizio, al quale poi avevamo rinunciato in quanto troppo caro (in effetti non era proprio niente male!), e avevo dimenticato di sostituirlo con quello poi effettivamente prenotato.
Insomma, potrei dire che chi non fa non sbaglia, oppure che anche i migliori possono sbagliare, eccetera eccetera. L'unica cosa che non posso dire sono le parolacce che i miei amici mi hanno rivolto, naturalmente solo nei loro pensieri perchè sono dei veri signori. Però forse forse Uccio qualcuna non l'ha solo pensata.... ma vabbè!
In effetti ammetto che non è bello dopo 550 km ritornare fuori con le borse, ricaricarle sulle moto al buio e rifare altre 10 miglia per ritornare a Page, ma in fondo anche questo è o non è il bello dell'avventura!! 😬
Alla fine arriviamo all'albergo giusto che sono quasi le dieci. Molliamo tutto in camera e ci fiondiamo a cercare una cena. Il locale qui di fronte è già chiuso e il secondo dove andiamo è aperto ma solo per il bar. Per fortuna al terzo tentativo ci va bene, e riusciamo a mangiare una discreta steak.
Insomma, nonostante il mistake finale la giornata è stata assolutamente spettacolare, di quelle che da sola merita il viaggio!