Day 6 (Giovedi 24)

Castelli della Loira

Dopo le piogge di ieri oggi ci si sveglia con un bel sole e con una temperatura decisamente caldina.
Colazione con calma, dato che la nostra prima meta di oggi è vicina.
Il Castello di Azay-le-Rideau infatti si trova a 500 metri dall’albergo; decidiamo comunque di andarci con le moto, in modo che dopo siamo già pronti per ripartire.

Nel frattempo G ha qualche problemino con la TIM…
Nel frattempo G ha qualche problemino con la TIM…

Alla biglietteria G chiede lo sconto anziani, che però non gli viene concesso, non sappiamo se perchè è ancora troppo giovane o se perchè il suo francese ha fatto patapum un’altra volta. In ogni caso il tizio sembrava abbastanza divertito.
Facciamo il nostro bel giretto dello Chateau, sia dentro che fuori, considerando che i signori che ci abitavano non dovevano passarsela troppo male.
Prima di ripartire ci fermiamo a bere un caffè in un bar appena fuori dal castello. Ci serve un signore magrebino che parla bene l’italiano, e che ci racconta di avere vissuto per 28 anni a Rimini, dove stava meglio che qua perchè la gente era più accogliente mentre qui sono molto chiusi, ma che comunque la Francia come Paese è molto più avanti dell’Italia. Ma va? Diciamo noi!

Azay-le-Rideau photogallery

  • Azay2

    Azay-le-Rideau Azay2

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  • Azay5

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  • Azay7

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  • Azay8

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  • Azay3

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  • Azay4

    Azay-le-Rideau Azay4

Dopo il caffè, che era comunque scarsino come sempre da queste parti, ripartiamo per la seconda tappa, che dista una cinquantina di km, il Castello di Amboise. Il paesello è molto carino, con il castello che si trova arroccato in una posizione più elevata, e dall’alto il panorama meritava la salita.
Tra l’altro abbiamo scoperto che in questo posto c’è la tomba di Leonardo Da Vinci. Meno male che Salvatore se n’è accorto all’ultimo momento, altrimenti andavamo via senza vederla.

Amboise photogallery

  • Amboise1

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  • Amboise2

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  • Amboise3

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  • Amboise5

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  • Amboise4

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  • Amboise6

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  • Amboise8

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  • Amboise7

    Amboise Amboise7

Alla fin della visita pranziamo in una creperie proprio sotto al castello, prima di muoverci per il terzo e ultimo Chateau del giorno, quello di Chenonceaux. Che indubbiamente è anche il più bello dei tre.
Abbiamo avuto solo un piccolo problemino all’ingresso, quando il tipo della securitè ci ha chiesto se nelle borse avevamo dei coltelli. Stavamo quasi per insultarlo quando inaspettatamente G, con un filo di voce quasi fantozziano, ha mormorato oui. Come si!? Fatto sta che aveva nel marsupio il suo bellissimo coltellino acquistato nel negozio Harley-Davidson di Las Vegas, cosa che non è piaciuta per nulla ai tizi della securitè, che infatti glielo hanno fatto lasciare giù.
Non solo, ma ci devono anche aver segnalato come potenziali terroristi, o qualcosa del genere, dato che quando siamo tornati al parcheggio alle moto c’era un altro tizio, sempre della securitè, che parlando al telefono con qualcun altro ha detto “... sono italiani”, col tono come dire “cosa vuoi che combinino!”. Comunque è evidente che ci stavano tenendo d’occhio.

Chenonceaux photogallery

  • Chenonceaux1

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  • Chenonceaux2

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  • Chenonceaux4

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  • Chenonceaux5

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  • Chenonceaux6

    Chenonceaux Chenonceaux6

  • Chenonceaux3

    Chenonceaux Chenonceaux3

Ripartiamo sono le quattro. Abbiamo da fare circa 130 km per arrivare a Bourges, meta finale della giornata.
Arriviamo presto quindi abbiamo il tempo di riposarci un pochino prima di uscire a piedi per andare in centro. La città è famosa per la sua cattedrale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. E vedendola si capisce il perchè. Torneremo però domani mattina per vederla anche dentro.

La Cattedrale di Bourges
La Cattedrale di Bourges

Ceniamo a La Taverne Maitre Kanter, dove mangiamo discretamente bene.
Alla fine direi una buona giornata, fortunatamente senza imprevisti e senza essere stati arrestati per colpa del coltellino di G.